Interview from “il Labiolettore”

VIDEO YOUTUBE: https://www.youtube.com/watch?v=Cljb7H75P0g&t=15s

È uscita la mia intervista per la redazione “il Labiolettore” nel 9 Febbraio 2024. Sono spiacente di dire che in questo video c’è solo ed esclusivamente in LIS (Lingua dei Segni Italiana), ma comunque ho preso gli impegni per trascrivere tutto per far leggere a voi coloro che non conoscono la Lingua dei Segni Italiana.

My interview was published on February 9th, thanks to the invitation of the “il Labiolettore” editorial team. I’m sorry to say that in this video I will speak only and exclusively in LIS (Italian Sign Language), but I have made the effort to transcribe everything for those who don’t know Italian Sign Language to read.
For English language please use the Google Translate, thank you.

Testo:

TESTO INTEGRALE DELL’INTERVISTA #LIS_SEGNOPLUS 33 DEL 9 FEBBRAIO 2024 DI LUCA CORACI

Giornalista (0:07 – 0:45):

Benvenuti al SegnoPiù. Vi presentiamo un viaggiatore esperto dei Paesi freddi nell’emisfero settentrionale, con il suo zaino backpack che cattura le foto e fa dei i video, condividendo sui suoi social network e sul suo sito, nel mondo nella natura, animali, clima rigido ecc. Va spesso in Islanda. Molti italiani sono andati con lui in Islanda, un posto della natura meravigliosa. Si chiama Luca Coraci, questo è il suo segno-nome. Adesso lo intervistiamo.

Giornalista (0:47 – 1:04):

Ciao Luca Coraci, le persone conoscono il tuo nome e cognome, ma vediamo che hai un altro cognome “Vatnajökull”. È una parola islandese, è un posto della quale ci sei andato e come ti è entrato nel cuore?

Luca C. (1:08 – 2:08):

Vatnajökull in realtà non è un cognome ma un nome del posto: è il ghiacciaio in Islanda. Io ammiro moltissimo questo posto, mi trasmette tanta natura. L’ho aggiunto al mio cognome così come soprannome. Come sono arrivato in Islanda? Ero arrivato in Islanda (mi ricordo ancora il giorno!) il 14 agosto 2016, ero atterrato alle 23:00, c’era ancora il giorno. All’indomani, nel giorno del Ferragosto mentre in Italia tutti erano in vacanza al mare tra caldo e festa ecc, io mi trovavo nel freddo con giubbotto addosso, camminavo tra le vie di Reykjavík con cielo grigio e pioggia, da lì qualcosa è entrata nella mia anima. Non so come spiegarvi. Subito da lì amo Islanda fino ad oggi.

Giornalista (2:09 – 2:21):

Vediamo che hai un tuo sito, con le tue foto e didascalie tra cascate, vulcani, ghiacci ecc in ambiente della natura. Per quale scopo hai questo tuo sito?

Luca C. (2:22 – 3:06):

Ho creato questo mio sito perché grazie ai miei amici udenti, della quale collaboro nel mondo della fotografia e videografia, consigliano di avere un sito proprio. Sì, va bene avere gli account del social network, ma servirebbe un sito, che è più formale e professionale. Questo per contattare gli esterni come le aziende per chiedere gli sponsor e tante altre cose. Per dimostrare che uno come me ha il proprio sito con le foto, i blog ecc. Il mio sito però è ancora in costruzione, anche se già pubblicato ma ancora non al completo ed ancora in costruzione come aggiornamenti, nascere le nuove idee.

Giornalista (3:07 – 3.15):

In che mese dell’anno e che posto consiglieresti alle persone, coloro che non ci sono mai stati, di partire per l’Islanda?

Luca C. (3:16 – 3:43):

Come prima volta consiglio alle persone di partire verso la fine dell’estate, cioè verso fine agosto e l’inizio di settembre. Consiglio di muoversi solo nel sud dell’Islanda perché è più accessibile e visitabile, questo poi in modo da capire l’Islanda.

Giornalista (3:44 – 3:53):

Le persone che vorrebbero andare in Islanda ma rinunciano perché la vita è molto cara. Hai una soluzione economica da consigliare?

Luca C. (3:54 – 5:21):

Sì, la vita in Islanda è carissima, così come nei Paesi Scandinavi, che il costo della vita è alto. Per una soluzione low-cost non è facile, ma niente è impossibile. Serve organizzarsi nel largo anticipo. Prenotare i biglietti aerei quando ci sono sconti e promozioni. Prenotare un’auto in noleggio (purtroppo i noleggi sono molto cari), e si può prendere per esempio un’auto piccola ed economica (Citycar) ma chiaramente quest’auto non può andare ovunque, solo nelle strade principali nel sud. Per l’alloggio, si può organizzare con i guesthouse (B&B), bisogna cercare gli alloggi economici, dipende se si viaggia in due o più persone, per dividere le spese nella camera doppia o tripla ecc. Si può cercare anche se i guesthouse sono attrezzati della cucina, per comprare qualcosa da mangiare dal supermercato e cucinare. Il costo dei supermercati in Islanda è quasi simile all’Italia, un po’ di più in Islanda. Si può anche mangiare dai ristoranti per assaggiare i cibi islandesi, altrimenti si risparmia cucinando nei guesthouse.

Giornalista (5:22 – 5:33):

Luca, dopo esserci andato per la prima volta, sei tornato di nuovo altre tante volte. E se volessi trasferirti in Islanda? Quali sono gli aspetti positivi e quali quelli dei negativi?

Luca C. (5:34 – 7:19):

Io, dopo esserci andato nella prima volta come vacanza, potrei trasferirmi in Islanda. Per gli aspetti negativi, parlando per noi i sordi, come principale è la vita sociale. In Islanda ci sono pochissimi sordi. Se ho detto “vita sociale” non significa che in Islanda la qualità della vita sia scarsa, anzi è alta, c’è l’ottima accessibilità ecc. Parlavo come “vita quotidiana” come amici, incontri, sport. Questo perché come spiegavo in Islanda ci sono pochissimi sordi. Per farvi un esempio in Italia abbiamo molti eventi dall’ENS, CGSI, FSSI, avere diversi amici, molti incontri, girando per tutta Italia. Questo stile vita italiana non c’è in Islanda. È questo l’aspetto negativo. Per gli altri aspetti negativi come clima, personalmente non vedo “clima” come aspetto negativo. Perché quando una persona vuole trasfersi in Islanda si è consapevole che il clima lì è tosto, freddo ecc. Invece per gli aspetti positivi, ci sono tanti punti, come la qualità della vita che è alta, istruzione di livello, conoscenza delle due lingue (islandese ed inglese), accessibilità ecc. Sono questi gli aspetti positivi. Così come nei Paesi Scandinavi la qualità della vita è alta.

Giornalista (7:20 – 7:31):

Come hai superato gli ostacoli incontrati in Islanda? Quali tappe sono state dure per te?

Luca C. (7:39 – 8:15):

Non ho incontrato nessun ostacolo una volta arrivato in Islanda, non ho avuto nessuna difficoltà, né con la comunicazione. Gli islandesi parlano tranquillamente l’inglese, sono cordiali. Non ho incontrato nessuna tappa dura. L’unico problema che ho avuto è il nome delle città. I nomi sono lunghi ed impronunciabili. È molto complicato. Ma adesso li so tutti a memoria i nomi e li scrivo correttamente.

Giornalista (8:16 – 8:25):

Qual è il tuo flash dell’Islanda, cioè la cosa che non ti dimenticherà mai?

Luca C. (8:29 – 9:56):

Sono tre i flash che non dimenticherò mai. In primis, quello che avevo raccontato all’inizio ovvero il mio arrivo in Islanda il 14 agosto 2016 alle ore 23:00, lì la sensazione era strana e qualcosa mi è entrata nell’anima. In secundis, anche qui quello che avevo raccontato, ovvero il 15 agosto 2016 nella capitale Reykjavík, mentre in Italia quel giorno erano tutti al mare io camminavo tra le vie di questa città, case colorate, giorno freddo piovoso e cielo coperto, aria purificata ecc. In terzis, una volta

uscito dalla capitale Reykjavík sono subito entrato nel mondo della natura trovando le cascate, i vulcani, i ghiacciai e soprattutto aver visto gli icebergs che galleggiano sulla laguna. Tutta natura.

Giornalista (9:57 – 10:15):

Tu sei un siciliano, vai molto spesso ad Etna e quando erutta tu di solito corri lì molto emozionato per fare le foto, così come in Islanda che ci sono molti vulcani. Le loro attività sono uguali? Puoi spiegare?

Luca C. (10:19 – 11:42):

Parlando della geologia Etna e Islanda sono quasi uguali, ma le attività vulcaniche sono un po’ diverse. L’Etna, così come il Stromboli, eruttano molto spesso mentre in Islanda con i suoi oltre 130 vulcani attivi, non eruttano così spesso, anche se lì l’attività è molto alta, ad esempio ci sono i geyser ecc. La forma dell’eruzione comunque è diversa. Ad Etna, così come Stromboli, di solito eruttano provenendo da un cono/cratere, mentre in Islanda spesso l’eruzione avviene alla fessura. È questa sola la leggera differenza, mentre, ripeto, parlando delle scienze geologiche sono quasi uguali.

Giornalista (11:43 – 11:51):

Perché viaggi sempre nei Paesi freddi? Quale uno dei Paesi freddi ti piace di più?

Luca C. (11:58 – 16:19):

Non ho preferenza di un Paese nell’emisfero boreale, perché li amo tutti. Soprattutto l’Islanda ovviamente. Ma mi piacciono tutti i Paesi. Non ci sono andato solo una volta, ma moltissime volte. Il motivo del mio amore per i Paesi freddi sarà dovuto sicuramente dal mio primo viaggio in un Paese molto freddo, la Russia, quando avevo 17 anni. Sapete, negli anni fa non si notava tanto il cambiamento climatico, il freddo lo si percepiva molto reale, mentre in questi anni si percepisce di meno. In Russia ho trovato la temperatura di -33°C, avvertivo un freddo vero. Conoscevo già il freddo perché andavo sempre nelle montagne ma in Russia il freddo era un’altra cosa, ed era la mia prima volta dato che ero solo un ragazzo. Oltre a questo, vedevo l’ambiente sovietico come i costumi delle persone (cappelli ecc), auto adatte alla temperatura polare ecc tutto questo mi aveva attirato moltissimo. Sarà sicuramente per questo motivo della quale io ho iniziato ad amare i Paesi freddi. Fino ad oggi sono stato tutti i Paesi freddi nell’emisfero settentrionale, tranne la Groenlandia. Quando ci andrò potrò poi dire che sono stato tutti i Paesi freddi dell’emisfero boreale. Colgo l’occasione per raccontare dicendo quale temperatura avevo trovato in questi Paesi freddi. Iniziamo con la Russia, come raccontato prima ho trovato i -33°C, Finlandia verso i -37°C/-39°C, Svezia -32°C, Norvegia verso i -25°C/-26°C, Svalbard (territorio norvegese con alcuni basi russi abbandonati dalla guerra mondiale) -40°C, Islanda -25°C, Groenlandia da vedere quale temperatura troverò quando ci andrò, Canada -32°C e per l’ultimo, in Alaska (territorio statunitense) fino ad oggi è il mio record in assoluto: -48°C, quasi -50°C! Se ci sono andato più volte questo perché non ci vado solo per cacciare il freddo ma anche perché amo documentarmi tutto ciò sono presenti, per esempio incontrare i diversi tribù come eschimesi, inuit ecc in Alaska ho trovato le persone così, cosa che non avevo trovato nei Paesi europei come Finlandia, Svezia ecc però in Finlandia ho incontrato le persone di cultura sami con diversi costumi. Sono anche un documentarista. Raccolgo le informazioni e mi piace andare a mangiare i piatti tradizionali, capire la vita quotidiana, come funzionano i trasporti ecc perché non è semplice vivere nei Paesi freddi (l’abitudine non c’entra). Ho anche vissuto l’esperienza durante la notte polare nelle Svalbard, della quale c’era il buio 24 ore su 24 ore. Uscivo di mattina alle 10:00, alle 11:00 ecc camminavo per le vie di Longyearbyen era tutto buio, mi è stato anche sembrato strano di pranzare verso le 12:00 quando lì fuori era buio. Poi… fotografare l’aurora boreale per me è la ciliegina sulla torta!

Giornalista (16:20 – 16:29):

Per diventare un accompagnatore turistico serve il patentino, giusto? Quali sono i requisiti? Vediamo che tu hai questo riconoscimento, come l’hai ottenuto?

Luca C. (16:30 – 17:43):

Sì, ho questo patentino di specialista. Mi occupo di Islanda, Norvegia, Svezia e Finlandia. Gli altri Paesi li avrei dovuto fare anche ma il Covid ha sospeso tutti questi progetti. Ora è possibile riprendere, io dovrei impegnarmi. Comunque, per avere questo specialista serve la conoscenza del paese come campo turistico, cultura, cibo, feste ecc. L’esame (via quiz) è tutto in inglese. Ho superato tutti questi 4 Paesi. Ho avuto un po’ difficolta con la Norvegia, non significa che io non conosca la Norvegia ma perché la Norvegia ha moltissime cose dato che è un Paese grande. Grazie alla mia conoscenza di questo Paese l’ho superato.

Giornalista (17:45 – 17:52):

Bene. Grazie mille Luca per la disponibilità, grazie per aver accettato il nostro invito all’intervista. È tutto qui. Arrivederci.

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